Rassegna di primavera 2023 - 11 aprile 2023
IL COLLEZIONISTA DI CARTE
Titolo originale: The card counter
Regia: Paul Schrader
Soggetto e sceneggiatura: Paul Schrader
Fotografia: Alexander Dynan
Musiche: Robert Levon Bee, Giancarlo Vulcano
Montaggio: Benjamin Rodriguez Jr.
Scenografia: Ashley Fenton
Costumi: Lisa Madonna
Effetti: BFX Imageworks
Interpreti: Oscar Isaac (William Tell), Tiffany Haddish (La Linda), Tye Sheridan (Cirk), Willem Dafoe (Maggiore John Gordo), Alexander Babara (Mr. USA), Bobby C. King (Slippery Joe), Ekaterina Baker (Sara), Joel Michaely (Ronnie), Amye Gousset (Judy Baufort), Billy Slaughter (Fiddle), Adrienne Lau (Crystal), Britton Webb (Roger Baufort), Dylan Flashner (Sergente Hoskins), Rachel Michiko Whitney (Nancy), Danny Chung II (Bobby), Bryan Truong (Minnesota)
Produzione: Braxton Pope, Lauren Mann, David Wulf per Focus Features, Convergent Media, Hanway Films, LB Entertainment
Distribuzione: Lucky Red in associazione con 3 Marys
Durata: 110’
Origine: U.S.A., Gran Bretagna, Cina, 2021
Data uscita: 3 settembre 2021
William Tell è un ex militare che vive nell'ombra come giocatore d'azzardo di piccolo cabotaggio. La vita meticolosa di Tell viene scossa dall'incontro con Kirk, un giovane in cerca di vendetta contro un nemico comune. Con il sostegno della misteriosa finanziatrice La Linda, Tell porta Kirk nel circuito dei casinò per condurlo su una nuova strada. Dei fantasmi del passato, però, non ci si libera così facilmente...
Non si sfugge al proprio destino, e forse nemmeno al proprio cinema. Però si può cercare di capirlo, tirarlo per la giacca, trovargli un senso. Il destino di William Tell, ovviamente un nome d' arte, è nascosto dal vizio del gioco e da quello, più insolito, per le vincite contenute. Al metodico William infatti interessa continuare a vincere. I soldi sono solo un piacevole effetto secondario. Vincere troppo significa farsi scoprire e magari cacciare, mentre a lui preme restare in gioco e dimostrare a sé stesso di valere qualcosa. Anche se tutto quel che sa lo ha imparato in galera. Così se ne va in giro per gli Usa cambiando continuamente casinò, come tanti giocatori professionisti, ma con un'agenda tutta sua. Gli altri sfidano i rivali, lui le proprie ombre. E qui entra in scena l'altro protagonista del film, non davanti ma dietro alla macchina da presa: Paul Schrader. Lo sceneggiatore di “Taxi Driver” e “Toro scatenato”, regista in proprio di film bellissimi e dominati dalla colpa e la redenzione come “American Gigolò”, “Lo spacciatore”, “Affliction”. Nuovamente alle prese con una delle colpe per eccellenza degli Usa di questi anni. La guerra, e i suoi effetti più nefasti. La caduta di ogni limite. L'uso della tortura. La grandezza del personaggio interpretato da Oscar Isaac con controllo assoluto sta in questa analogia fra le regole dei tavoli da gioco e quelle, inconfessabili, della tortura. Un'analogia così scandalosa - i casinò non sono forse la perfetta metafora del sogno americano? - che Schrader la tiene a distanza, riprendendo i flashback delle efferatezze vissute dal giocatore con un vistoso grandangolo, mentre al presente le fiches continuano a ballare sul panno verde. Anche se l'imperturbabile William presto si trova a un bivio. Vivere, crescere, forse amare, accanto a La Linda (l'irresistibile Tiffany Haddish), biscazziera in cerca di talenti. Oppure tornare all' inferno seguendo quel ragazzo assetato di giustizia che sembra saperla lunga (Tye Sheridan). Conoscendo Schrader sappiamo come andrà a finire. Per questo forse malgrado l'eleganza spietata della regia, la bellezza e la complessità della colonna sonora, l'impatto inesorabile di certi dettagli (guardate cosa fa William appena entra nella stanza di un motel), Schrader ancora una volta colpisce, commuove, seduce. Ma scuote meno del previsto.
Fabio Ferzetti, L’Espresso
Paul Schrader da sempre ha analizzato nel suo cinema la colpa e l’espiazione senza mai risparmiarsi, da sceneggiatore come da regista. Lo ha fatto attraversando i generi, affrontando questi temi nel dramma urbano di Scorsese (“Taxi Driver”, “Al di là della vita”) e nei suoi film, dal duro e livido “Hardcore” come nel glamour noir “American Gigolo”, fino al dolente “Lo spacciatore”, di cui questo “Il collezionista di carte” (“The Card Counter”) è parente stretto. La storia è quella di William Tell, ex inquirente e attento giocatore d’azzardo, contraddizione in termini che definisce molti personaggi del cinema di Schrader, com’è giusto che sia quando si parla di uomini e donne rosi da un conflitto interiore. La sua vita controllata viene scossa quando incontra Cirk che in comune con lui ha una persona a entrambi poco amica e di cui si vuole vendicare. Per farlo si farà aiutare da Linda, che grazie alle sue conoscenze, farà entrare Will nel circuito dei casinò, uno svolta che riaccende oscure memorie nel nostro antieroe. Ancora un genere classico, un revenge movie dalle connotazioni noir in cui si cala uno degli attori di maggior talento di questo momento storico del cinema americano, Oscar Isaac, che a Venezia si divide in tre, tra il cinema d’autore di Schrader, il blockbuster sci-fi di “Dune” e la serialità di “Scene da un matrimonio”, in cui si confronta da interprete con la pesante quanto stimolante eredità bergmaniana. Lo accompagnano in questo gioco in cui le carte e il tavolo sono naturalmente una metafora di qualcosa di ben più importante Willem Dafoe, attore che con Schrader ha lavorato tanto e su cui da sceneggiatore modellò il Gesù scorsesiano de “L’ultima tentazione di Cristo”, il giovane di belle speranze Tye Sheridan (Ready Player One) e Tiffany Haddish, finalmente in un ruolo in cui può dimostrare il suo talento. Paul Schrader nei panni di regista di Venezia è un frequentatore abituale, tornando indietro negli anni ha accompagnato al Lido “First Reformed”, “The Canyons”, “Affliction”, “Cortesie per gli ospiti”, quest’ultimo tratto da uno dei più affascinanti romanzi di Ian McEwan e ambientato in una Venezia misteriosa ed elegiaca. A proposito de Il collezionista di carte dice: «William Tell è un uomo solo nella sua stanza di motel. Gioca a poker. Ammazza il tempo. Porta un peso. Poi, qualcosa accade». Asciutto e preciso. Proprio come un metodico giocatore d’azzardo che da cinquant’anni scopre le sue carte nel grande casinò del cinema americano.
Alessandro De Simone, Ciak Magazine
PAUL SCHRADER
Filmografia:
Blue Collar (1978), Hardcore (1978), American Gigolo (1980), Il bacio della pantera (1982), Mishima (1985), La luce del giorno (1987), Patty, la vera storia di Patricia Hearst (1988), Cortesie per gli ospiti (1990), Lo spacciatore (1993), Affliction (1997), Auto Focus (2002), Dominion: prequel to the Exorcist (2005), The Walker (2007), Adam Resurrected (2008), The Canyons (2012), Il nemico invisibile (2015), First Reformed (2017), Il collezionista di carte (2021), Master Gardener (2022)
Martedì 18 aprile 2023:
OGGI RIDO IO di Mario Martone, con Toni Servillo, Maria Nazionale, Cristiana Dell'Anna, Eduardo Scarpetta II, Roberto De Francesco
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