Rassegna di primavera 2023 | 4 aprile 2023
MADRES PARALELAS
Sceneggiatura: Pedro Almodóvar
Fotografia: José
Luis Alcaine
Musiche:
Alberto Iglesias
Montaggio: Teresa
Font
Scenografia: Antxón
Gómez
Costumi: Paola
Torres
Effetti:
Sonsoles Aranguren, Montse Ribé
Suono: Sergio
Bürmann (presa diretta), Laia Casanovas (montaggio), Marc Orts (mix)
Interpreti: Penélope
Cruz (Janis), Milena Smit (Ana), Israel Elejalde (Arturo), Aitana Sánchez-Gijón
(Teresa), Julieta Serrano (Zia Brígida), Rossy de Palma (Elena), Daniela
Santiago, Adelfa Calvo, José Javier Domínguez
Produzione:
Agustín Almodóvar, Eshter García per Remotamente Films A.I.E., El Deseo S.A.,
S.L.U.
Distribuzione: Warner
Bros. Entertainment Italia
Durata: 120’
Origine:
Spagna, 2021
Data uscita: 18 ottobre
2021
Coppa Volpi per la migliore
interpretazione femminile a Penélope Cruz.
Due donne, Janis e Ana,
condividono la stanza di ospedale nella quale stanno per partorire. Sono due
donne single, entrambe in una gravidanza non attesa. Janis, di mezza età, non
ha rimpianti e nelle ore che precedono il parto esulta di gioia. Ana invece è
un'adolescente spaventata, contrita e traumatizzata. Janis tenta di rincuorarla
mentre passeggiano tra le corsie dell'ospedale come delle sonnambule. Le poche
parole che scambiano in queste ore creeranno un vincolo molto forte tra le due
ed il fato, nel fare il suo corso, complicherà in maniera clamorosa le vite di
entrambe.
Janis
(Penélope Cruz) ha quarant’anni. Ana (Milena Smit) è un’adolescente. Si
conoscono in ospedale poche ore prima di partorire - entrambe madri sole - le
loro figlie volute dal caso. Janis ha accanto a sé la migliore amica (Rossy de
Palma), Ana una madre (Aitana Sánchez-Gijón) che vorrebbe essere ovunque tranne
che lì. Sono donne destinate a legarsi indissolubilmente. Ma questa è solo una
delle dimensioni che caratterizza “Madres
paralelas” ultimo film di Pedro Almodóvar (preconizzato in una locandina
che si intravedeva su un muro di “Gli
abbracci spezzati”), che al lato mélo aggiunge, sovrappone e interseca un
discorso sulla Storia che assume una forza drammaturgica e un’intensità
politica in lui mai prima d'ora così esplicita e messa a tema.
La
Storia lascia una traccia. Sempre. Come il DNA. Indelebile patrimonio genetico
che non si può ignorare. Da qui nasce il cortocircuito morale che vive Janis,
figlia orfana di madre tossica (che proprio in onore di Janis Joplin le ha dato
quel nome), cresciuta dalla nonna in un pueblo agricolo della provincia
spagnola. La sua storia personale affonda le radici in questa Storia che non si
può ignorare e in particolare nella fossa comune in cui all'inizio della guerra
sono finiti molti degli uomini del villaggio scippati alle loro famiglie e alle
loro case dai falangisti. A quella fossa inaccessibile, le donne del pueblo
hanno legato la propria esistenza, tramandandone la memoria e la collocazione e
costruendo sull’ombra che di essa rimane nell’erba la propria dignità e anche
la possibilità di dare ai propri figli un’identità, un passato e dunque un
futuro.
Anche
Janis - che nella fossa sa esserci finito il bisnonno che come lei era
fotografo - ha votato la sua esistenza a onorare quella memoria, a restituire a
sé stessa quell’uomo che non ha mai conosciuto ma che le ha lasciato in eredità
il talento di guardare dietro la superficie delle cose e, soprattutto, dietro i
volti delle persone. A riconsegnarlo a lei e alla nonna che le ha insegnato
tutto il resto, anche solo dando a loro una degna sepoltura, l'uno accanto
all'altra. È stata la battaglia di molti nella Spagna degli ultimi quarant’anni
(fino alla recentissima approvazione della legge della «Memoria histórica»),
perché la ferita del franchismo è ancora aperta, perché non basta rimuovere i
simboli del fascismo per cancellarne la violenza e i soprusi, perché delle
oltre duemila fosse comuni sparse in tutto il paese molte restano ancora
occultate.
Questa
è la memoria storica su cui lavora Pedro Almodóvar. E lo fa mettendoci
naturalmente tutti i luoghi che nei decenni hanno scritto e riscritto la natura
formale e narrativa del suo cinema: le panoramiche sui seicenteschi palazzi
madrileñi, i patios delle case di campagna, le porte che si aprono e chiudono
mettendo in relazione e in movimento le scene di una, cento, mille storie. E
ancora le cucine rosse e pop della città, le tendine ricamate a mano del
contado, le verdure affettate, i dolci caserecci… E poi le donne, le madri
certo, ma anche le nonne, le zie, le amiche, le amanti, le figlie. Un mondo di
donne che non sono bastanti a sé stesse per principio o battaglia o scarsa
considerazione degli uomini, ma che hanno imparato a bastarsi per necessità,
destino, scelta, imposizione, bisogno. Ognuna diversa, ognuna con le
complessità e le semplificazioni, le trasparenze e le contraddizioni, i gesti
coraggiosi e le meschinità che le caratterizzano. Ognuna pronta a lottare -
anche contro sé stessa - per la propria libertà, accettabile o meno che sia.
Così
il mélo si spoglia, si asciuga e si fa dramma - umano e storico - con una
posizione tanto netta e precisa da diventare quasi arringa, dichiarazione
d’intenti, manifesto (rigoroso ma non didascalico, sia chiaro). E così Janis si
ritrova per reazione a insegnare perentoria ad Ana - quasi ordinandoglielo - la
necessità di Guardare e Sapere. Perché le ferite del passato si devono
rimarginare ma le cicatrici non si cancellano e conoscere il passato e la
Storia è un dovere morale ancora prima che un’esigenza. Un obbligo per
posizionarsi consapevolmente nel mondo in cui si vive, per scegliere chi si
vuole essere, per rendere possibile anche un assetto affettivo e relazionale
tanto esteso e improbabile e inclusivo da diventare, probabilmente, l’unica prospettiva
accettabile.
PEDRO ALMODÓVAR
Filmografia: |
Pepi, Luci,
Bom e le altre ragazze del mucchio (1980), Labirinto di passioni (1982), L'indiscreto fascino del peccato (1983), Che ho fatto io per meritare questo? (1984), Matador (1986), La legge
del desiderio (1987), Donne
sull'orlo di una crisi di nervi (1988), Légami! (1989), Tacchi a
spillo (1991), Kika (1993), Il fiore del mio segreto (1995), Carne tremula (1997), Tutto su mia madre (1999), Parla con lei (2001), La mala educacion (2004), Volver (2006), Gli abbracci spezzati (2009) La pelle che
abito (2011), Gli amanti passeggeri
(2013), Julieta (2016), Dolor y gloria (2019), The Human Voice (2020)(mediometraggio), Madres paralelas (2021) |
Martedì 11 aprile 2023: |
IL
COLLEZIONISTA DI CARTE di Paul Schrader, con Oscar Isaac, Tiffany Haddish, Tye Sheridan,
Willem Dafoe, Alexander Babara |
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