Rassegna di primavera 2023 | 20 giugno 2023
LICORICE PIZZA
Regia: Paul Thomas Anderson
Sceneggiatura: Paul Thomas Anderson
Fotografia: Paul Thomas Anderson, Bommi Baumann
Musiche: Jonny Greenwood
Montaggio: Andy Jurgensen
Scenografia: Florencia Martin
Costumi: Mark Bridges
Suono: Christopher Scarabosio, David Acord
Interpreti: Alana Haim (Alana), Cooper Hoffman (Gary), Sean Penn
(Jack Holden), Tom Waits (Rex Blau), Bradley Cooper (Jon Peters), Benny Safdie
(Joel Wachs), Maya Rudolph (Gale), John C. Reilly (Herman Munster), Skyler
Gisondo (Lance Brannigan), Christopher Walken, Ben Stiller
Produzione: Paul Thomas Anderson, Sara Murphy, Adam Somner per
Bron Studios, Ghoulardi Film Company
Distribuzione: Eagle Pictures
Durata: 133’
Origine: U.S.A., 2021
Data uscita: 17 marzo 2022
Film della Critica (2022) per il Sindacato Nazionale Critici
Cinematografici Italiani (SNCCI); Bafta 2022 per migliore sceneggiatura
originale; Critics' Choice Awards 2022 come miglior commedia.
Il
quindicenne Gary Valentine vive nella San Fernando Valley degli anni Settanta e
fin dall'infanzia ha una carriera avviata da attore. Il giorno in cui nella sua
scuola si scattano le foto per l'annuario, Gary incontra Alana Kane, una
ragazza più grande di lui, da subito rimanendone molto colpito. I due iniziano
a frequentarsi e a passare molto tempo l'una con l'altro, costruendo una grande
complicità. Insieme vivono diverse avventure e crescendo giorno dopo giorno,
riescono a fortificare il loro rapporto.
Alla fine, sono
sempre affari di famiglia. Perché il cinema di Paul Thomas Anderson continua a
mostrare dei legami tra i personaggi che sono sanguigni anche se non legati da
nessuna parentela. I padri di “Magnolia” e “Il petroliere” sono
diventati figure assenti nel caso di Gary o sfocate in quello di Alana, anche
se la ragazza all’inizio deve quasi scappare da lui dopo che è rientrata tardi
e rifugiarsi nella sua stanza. Però c’è una magnifica dipendenza. Prima di
tutto negli occhi. Gary e Alana non possono vivere senza l’altro. E non possono
neanche stare insieme. Possono essere in fuga e a volte trovano la possibile
salvezza in quella fantastica sfida, con il camion a marcia indietro guidato
dalla ragazza dopo che ha finito la benzina. Ma a volte si trovano intrappolati
come in uno dei momenti travolgenti di tutto il cinema di PTA con la scena
della telefonata. Gary chiama Alana, finge di essere un altro ragazzo, poi
riaggancia. Il fratello più piccolo lo guarda, in una composizione
dell’inquadratura con un riflesso rossastro che potrebbe arrivare da “Vizio
di forma”. Poi lei gli ritelefona. Non si parlano. Si sentono solo sullo
sfondo le voci di uno show televisivo. Sono soli e non possono più fuggire.
Assieme ai volti di questi due incredibili protagonisti al loro esordio
cinematografico, Alana Haim e Cooper Hooffman, scorrono in dissolvenza tutti i
personaggi di “Magnolia” mentre cantano “Wise Up”, quelli di Mark
Wahlberg e Burt Reynolds terminata l’euforia di “Boogie Nights”o quello
di Vicky Krieps vittima/carnefice in “Il filo nascosto”.
1973. Gary e
Alana si conoscono il giorno delle foto nel liceo del ragazzo. Lui è un attore
in rampa di lancio. Lei, più grande di diversi anni, è un’assistente fotografa
insoddisfatta. Tra loro nasce un forte legame. Ma non è amore, o almeno non
sembra. Sono amici, litigano, sono gelosi, si riappacificano, stanno male.
Alana lo insegue come se fosse la sua ragazza quando Gary viene fermato dalla
polizia con l’accusa di omicidio. Ma non c’è niente da fare, si separano di nuovo.
Tra il business dei materassi ad acqua e poi della sala flipper e gli incontri
della ragazza con il famoso attore Jack Holden (Sean Penn), il parrucchiere e
produttore Jon Peters (Bradley Cooper) che ha una relazione con Barbra
Streisand e il candidato sindaco Joel Wachs (Benny Safdie), le loro vite si
incrociano continuamente e cercheranno di capire quello che provano l’uno per
l’altra.
Alla fine, sono
sempre affari di famiglia. C’è quella del set di PTA dove i personaggi possono
reincarnarsi da un film all’altro anche in storie diversissime. C’è la
familiarità di un luogo, San Fernando Valley, dove sono ambientati anche “Boogie
Nights” e “Magnolia”. C’è poi un legame che diventa discendenza e
testamento. Cooper Hoffman è il figlio di Philip Seymour con cui il regista ha
girato tutti i suoi film, dall’esordio di “Sidney” fino a “The Master”
prima della morte dell’attore nel 2014.
“Licorice
Pizza”, titolo che fa riferimento a una catena di negozi di dischi di San
Fernando Valley, è l’”American Graffiti” di PTA. Quelle luci, quei
colori sono visti con i suoi occhi; la fotografia, dopo “Il filo nascosto”,
è infatti firmata dal cineasta (stavolta accreditato) assieme a Michael Bauman.
È insieme un inseguimento amoroso nel tempo, un diario di formazione sentimentale
attraversato da un vento di libertà che trascina via con sé. Ha il cuore del
film piccolo e la struttura di un grande affresco d’epoca, racconta Hollywood
dei Seventies con lo stesso slancio con cui il cinema americano degli anni ’70
guardava al noir dei ’40. Bradley Cooper reincarna Jon Peters e regala momenti
di straripante comicità mentre fa pronunciare più volte a Gary ‘Streisand’per
correggerlo ogni volta e regala una battuta che è la magnifica follia tra i
Fratelli Marx che diventano politicamente scorretti e i Farrelly: «Sai quanta
fica mi prendo? Tutta quanta. È tutta mia». Invece il personaggio per cui Alana
sta facendo l’audizione si ispira a “Breezy”, girato proprio nel 1973
con il personaggio interpretato da Sean Penn che si chiama Jack Holden, forse
riferimento a William Holden, il protagonista del film diretto da Clint
Eastwood.
“Licorice
Pizza” è di una vitalità e una bellezza mostruosi. Così come è un mostro di
bravura Alana Haim, che sembra che abbia già alle spalle venti film e non
essere al primo. La complicità incredibile tra la protagonista e PTA risale
però prima di questo film; il cineasta statunitense infatti ha diretto una
dozzina di videoclip del gruppo Haim, una band formata da Alana e delle sue due
sorelle più grandi. È un film che coglie tutti gli attimi possibili, fa sentire
tutta la frenesia nella corsa in moto di Sean Penn, nel vetro spaccato della
macchina, negli incanti cinefili alla Jarmusch da dove arriva Tom Waits. Ma
soprattutto è un cinema pieno di corse. Fin dall’inizio. Gary e Alana camminano
nella notte dopo essersi conosciuti da poco. Poi corrono, sbandano, cadono a
terra, si rialzano e corrono di nuovo. Come Forrest Gump, come in “Jules e
Jim” o al Louvre in “Bande à part”. Non è uno, non sono tre. Sono
Gary e Alana. E nel finale da terra potrebbero alzarsi in aria. Perché è cosi,
con “Licorice Pizza” si vola ancora più in alto che in “Up!”. E
PTA oggi è un regista di un cinema senza età. Magnificamente vecchio,
incredibilmente giovane. Alla fine sono la stessa cosa. L’altra faccia,
speculare dello strepitoso “West Side Story”.
Simone Emiliani, Sentieri Selvaggi
PAUL THOMAS
ANDERSON
Filmografia:
Sydney (1996),
Boogie Nights - L'altra Hollywood (1997), Magnolia (1999),
Ubriaco d'amore (2002), Mattress Man Commercial (2003),
Il petroliere (2007), The Master (2012), Vizio di forma (2014),
Junun (2015), Il filo nascosto (2017)
Licorice Pizza (2021)
Martedì 27 giugno 2023:
TRIANGLE OF SADNESS di Ruben Östlund, con Harris Dickinson, Charlbi Dean, Woody
Harrelson, Zlatko Buric, Oliver Ford Davies
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