Stagione 2023/2024 | 7 novembre 2023


 

MAIGRET

Regia: Patrice Leconte
Soggetto: dal romanzo “Maigret e la giovane morta” (Georges Simenon, 1954)
Sceneggiatura: Patrice Leconte, Jérôme Tonnerre
Fotografia: Yves Angelo
Musiche: Bruno Coulais
Montaggio: Joëlle Hache
Scenografia: Loïc Chavanon
Costumi: Annie Perier Bertaux
Interpreti: Gérard Depardieu (commissario Maigret), Jade Labeste (Betty), Mélanie Bernier (Jeanine Arménieu), Aurore Clément (M.me Clermont-Valois), Hervé Pierre (dottor Paul), Clara Antoons (Louise Louvière), Pierre Moure (Laurent Clermont-Valois), Bertrand Poncet (Lapointe), Anne Loiret (M.me Maigret) André Wilms (Kaplan), Philippe de Janerand (il giudice)

Produzione: Philippe Carcassonne, Jean-Louis Livi per Ciné@/F Comme Film/SND/Scope Pictures
Distribuzione: Adler Entertainment
Durata: 89’
Origine: Belgio, 2022
Data uscita: 15 settembre 2022

Maigret indaga sulla morte di una giovane ragazza. Non c'è niente che la identifichi, nessuno sembra conoscerla o ricordarla.
È a colori ma sembra in bianco e nero. “Maigret” ha un tono espressionista, cupo, sepolcrale. Certo, c’è la Parigi degli anni ’50. Leconte, assieme allo sceneggiatore Jérôme Tonnerre - con cui il regista aveva già collaborato in “Confidenze troppo intime”, “Il mio migliore amico” e “Una promessa” - adattano infatti il romanzo “Maigret e la jeune morte”, pubblicato da Georges Simenon nel 1954 e che ha già visto quattro adattamenti televisivi dal 1959 al 1973. Ma in realtà la metropoli francese è mostrata come una città fantasma dove Maigret si muove come un’ombra nella notte. Non c’è mai quella stilizzazione formale che spesso è uno dei limiti del cinema del regista francese. Al contrario, è un film faticosamente trattenuto, apparentemente impeccabile e invece denso di zone oscure. Potrebbe essere l’ambizione polar di Leconte. Oppure un omaggio alle luci pittoriche del cinema di Renoir, che proprio nel 1932 aveva già portato sullo schermo la figura di Maigret (interpretata dal fratello Pierre) in “La nuit du carrefour”.
Maigret sta indagando sull’omicidio di una ragazza. È stata trovata in Place Vintimille, nel 9° arrondissement, aveva ancora addosso l’abito da sera ma nessun documento. Nessuno sembra sapere niente di lei, nessuno la ricorda. Maigret, a capo del distretto Quai des Orfèvres 36, inizia così ad accumulare dettagli e ricostruisce gradualmente la sua vicenda. Ha un approccio molto intimo e si fa coinvolgere dal caso anche perché questa morte risveglia in lui il ricordo di una scomparsa dolorosa e più personale. Nel frattempo compare un’altra ragazza che somiglia alla vittima e il commissario si prende a cuore la sua vicenda.
È la prima volta che Patrice Leconte e Gérard Depardieu collaborano insieme. L’attore, che ha preso il posto di Daniel Auteuil originariamente previsto per il ruolo di Maigret, offre una delle sue migliori interpretazioni recenti, facendo sentire il passo stanco del suo commissario, che non ha più l’autorevolezza di Jean Gabin, che fa sentire gli acciacchi fisici e la malattia; infatti non può più fumare e spesso non ha voglia di mangiare. Ci sono le sue abitudini nel presente (il modo in cui saluta la moglie prima di uscire di casa) ma soprattutto è un personaggio risucchiato nel suo passato. Nel corso dell’inchiesta, è come se fosse avvolto dalla nebbia. L’inquadratura finale, sotto questo aspetto, rivela proprio la sua natura e il suo rapporto con un mondo che non riconosce più e da cui non è più riconosciuto. Tranne nella scena del ricevimento del fidanzamento, Leconte gira un film crepuscolare, malinconico. Prima del colpevole, Maigret cerca il fantasma della giovane ragazza assassinata come se lo riguardasse direttamente. Per questo il suo personaggio colpisce e cattura, e Leconte (che nell’adattamento ha soppresso molti personaggi secondari presenti nel libro) riesce a mostrare perché Maigret lo ha subito amato. Forse è la reincarnazione del sarto del suo film più bello, “L’insolito caso di Mr. Hire” o del rapinatore di “L’uomo del treno”. Forse non è un caso. Il primo film è tratto da un altro romanzo di Simenon, “Il fidanzamento del signor Hire”, nell’altro invece si avverte la presenza nascosta dello scrittore. Sono gli strani scherzi del destino per quello che è uno degli esiti migliori del suo cinema e che potrebbe essere anche l’episodio pilota di una serie televisiva su Maigret.
Simone Emiliani, Sentieri Selvaggi

Una mattina di marzo una ragazza viene trovata morta in Place Vintimille a Parigi. Indossa un abito da sera e una borsetta, ma mancano elementi per identificare il cadavere e nessuno sembra conoscerla o ricordarla. A indagare sul caso è il commissario Maigret che incontra una delinquente, stranamente somigliante alla vittima, un fatto che risveglia in lui il ricordo di un’altra scomparsa, più antica e più intima. Grazie alla sua leggendaria attenzione per i dettagli, riuscirà poco a poco a ricostruire la storia della vittima.
Maigret torna sul grande schermo, questa volta con il fisico corpulento di Gérard Depardieu, che dà vita a un commissario dolente, malinconico, stanco, inappetente, che ha persino perso la voglia di fumare la sua iconica pipa (con tanto di riferimento all’opera simbolo del pittore surrealista René Magritte, “Ceci n’est pas une pipe”). Leconte parte dall’inchiesta dal titolo “Maigret e la giovane morta” (quarantacinquesimo romanzo dedicato da Georges Simenon al commissario) e manifesta la stessa cura per i dettagli che ossessiona l’uomo, capace di arrivare alle verità più nascoste grazie a un complesso puzzle di piccoli particolari invisibili ai più. Lo stile narrativo del regista, che affida al direttore della fotografia Yves Angelo il compito di scolpire luci e ombre, segue il metodo Maigret, tranquillo e metodico, paziente, senza particolari guizzi o balzi in avanti, basato sull’attenta osservazione degli ambienti, dei personaggi da cui derivano impeccabili deduzioni. Elegante, raffinato e old fashion, ma sempre attuale nell’analizzare privilegi di classe, la violenza del potere, dell’ambizione e della ricchezza.
Alessandra De Luca, Ciak

PATRICE LECONTE
Filmografia:  
Il cadavere era già morto (1975), Les bronzes (1978), Les bronzes font du ski (1979), Circulez y a rien à voir! (1983), Les Specialistes (1984), Tandem (1987), L'insolito caso di Mr. Hire (1989), Il marito della parrucchiera (1990), Contre l'oubli (1991), Tango (1993), Il profumo di Yvonne (1994), Lumière et compagnie (1995), Les grands ducs (1996), Ridicule (1996), La ragazza sul ponte (1998), Uno dei due (1998), Félix et Lola (2000), L'amore che non muore (2000), Rue des Plaisirs (2001), L'uomo del treno (2002), Confidenze troppo intime (2004), Dogora (2004), Il mio migliore amico (2005), La bottega dei suicidi (2012), Una promessa (2013), Tutti pazzi in casa mia (2014), Maigret (2022)

Martedì 14 novembre 2023:
SETTEMBRE di Giulia Steigerwalt, con Fabrizio Bentivoglio, Barbara Ronchi, Thony , Tesa Litvan, Margherita Rebeggiani

 

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