Stagione 2023/2024 | 14 novembre 2023
SETTEMBRE
Regia: Giulia
Louise Steigerwalt
Sceneggiatura:
Giulia Louise Steigerwalt
Fotografia:
Vladan Radovic
Musiche:
Michele Braga
Montaggio:
Gianni Vezzosi
Costumi:
Andrea Cavalletto
Interpreti:
Fabrizio Bentivoglio (Guglielmo), Barbara Ronchi (Francesca), Thony (Debora),
Tesa Litvan (Ana), Margherita Rebeggiani (Maria), Luca Nozzoli (Sergio), Enrico
Borello (Matteo), Andrea Sartoretti (Alberto), Arianna Ascoli (Simona), Andrea
Venditti (Marco), Dodi Conti (professoressa), Gisella Szaniszlò (dottoressa
Lima), Simone Leonardi (medico), Inga Rebuschi (ragazza rumena), Michele Enrico
Montesano (Stefano)
Produzione:
Matteo Rovere per Groenlandia/Rai Cinema
Distribuzione:
01 Distribution
Durata: 110’
Origine:
Italia, 2021
Data uscita:
5 maggio 2022
Accade in un giorno di settembre che tre personaggi si accorgano
che la vita in cui si ritrovano non è quella che sognavano. Che la felicità è
un'idea lontana eppure ancora possibile. Un racconto corale che esplora le
relazioni umane, la nostra natura più profonda, la ricerca di un contatto più
autentico.
Non
è il primo Settembre che abita il grande schermo, l’esordio alla regia
dell’attrice e sceneggiatrice Giulia Louise Steigerwalt, presentato in
anteprima al Bif&st di Bari. Ce ne fu un altro, tanti anni fa, firmato
Woody Allen, in cui un personaggio diceva: «Ci sono persone che sopravvivono e
altre che permettono alle tragedie della vita di annientarli».
Non
è tra i punti di riferimento dell’autrice, però la citazione del maestro è un
buon punto di partenza per cogliere il cuore del film ed entrare nelle vite dei
suoi personaggi, le cui vicende si toccano in un giorno di fine estate. Poco
prima della riapertura della scuola: perché, è vero, molte persone non
ragionano secondo gli anni solari ma restano ancorati ai tempi del ciclo
scolastico. Se si deve cominciare qualcosa, si fa a settembre. A maggior
ragione se si deve ricominciare. Sopravvivono, i protagonisti di “Settembre”.
Almeno alcuni di loro. Sopravvive Francesca (Barbara Ronchi, sempre più brava e
piena di sfumature), quasi invisibile agli occhi del marito (Andrea Sartoretti)
e costretta a fare i conti con un imprevisto clinico. Sopravvive la sua amica
Deborah (Thony, luminosa anche nel dolore), che viene tradita dal marito ma, un
po’ per caso e un po’ per desiderio, si scopre vicina a Francesca in un modo
nuovo. Sopravvive Guglielmo (Fabrizio Bentivoglio, anche lui strepitoso in un
ruolo non consueto), medico divorziato e apatico che di notte si vede con una
giovane prostituta, Ana (Tesa Litvan). Che sopravvive ai margini della
metropoli, dimenticata da tutti, e prova a scommettere sull’amore per un
giovane panettiere gentile (Enrico Borello).
La
vita, invece, è un orizzonte sconosciuto per Maria (Margherita Rebeggiani) e
Sergio (Luca Nozzoli), il figlio di Francesca: lei finalmente potrà fare
l’amore con un ragazzino che le piace; lui, che ha combinato l’incontro, le
insegna i segreti della sessualità trasmessigli dal cugino più esperto. Sono
piccoli, bombardati dal sesso e però, come tutti gli adolescenti da che mondo è
mondo, sono ostaggi dei loro imbarazzi, delle emozioni che non hanno nome
perché conosciute per la prima volta.
Sono
storie che si toccano, si sfiorano, a volte si intrecciano, in una Roma solare
e lontana dal centro, calda ma non afosa, che abbraccia con maternità anche
nelle sue asperità (la fotografia è di Vladav Radovic). E che risveglia i
personaggi dal torpore, mettendoli di fronte a un dolce imperativo: non farsi
annientare dalle tragedie. Perché, come dice Guglielmo, gli scossoni a volte
sono utili per innescare qualcosa, non c’è bisogno di immolarsi a un dramma.
È
un film delizioso, “Settembre”, che espande il cortometraggio omonimo di
Steigerwalt innestando l’avventura dei ragazzini con gli episodi degli adulti.
C’è un affetto sincero nei confronti dei suoi protagonisti e c’è molta empatia
nel raccontare il loro percorso di accettazione delle difettosità. Non si
tratta di indulgenza quanto proprio di prossimità emotiva, anche nei confronti
di coloro che manifestano qualche limite nell’articolare il discorso amoroso o
nel “pensare per due” poiché si sta insieme anziché per uno nonostante si stia
insieme.
In
questo senso è un film profondamente italiano, una commedia seria che individua
l’umorismo come prisma per interpretare le cose della vita, rinnova il
magistero di Luigi Comencini e torna alla Francesca Archibugi delle origini.
Senza dimenticare la costellazione del dramedy indie tra Garden State, Noah
Baumbach e Judd Apatow a cui sembra guardare con attenzione Steigerwalt, quasi
a voler collocare la sua opera prima in un orizzonte non solo local ma anche
dal respiro più ampio. Un film solo apparentemente piccolo e invece notevole,
che rispetta personaggi e spettatori e offre loro la possibilità di una strada
nuova, una carezza che allevia l’ansia, l’ipotesi di una felicità diversa.
Lorenzo Ciofani, Cinematografo.it
È
tempo di dare a Giulia quel che è di Giulia. Cioè a Giulia Steigerwalt, già
brillante sceneggiatrice dietro alcuni titoli (tutti Groenlandia Film, del
compagno Rovere) dei quali il recente cinema italiano può andare fiero (“Croce
e delizia”, “Il campione”...), all’esordio da regista in un racconto
corale che sceglie una terra di mezzo tra commedia e dramma ben rispecchiata
dal mese del titolo, non più estate e non ancora autunno. Questo restare in
sospeso, equidistante dalle solite periferie romane di maniera e pure dalla
voglia di fare l’indie americano, giova alla sua piccola ronde di persone
comuni variamente collegate tra loro alle prese con cambiamenti e decisioni
importanti, soprattutto d’amore (chi è al primo, chi all’ultimo, chi a quello
vero). C’è la malmaritata (Ronchi, bravissima), con marito indifferente, che
cerca (non solo) solidarietà nell’amica del cuore ugualmente malmaritata
(Thony, radiosa), c’è la ragazzina alla prima volta come se fosse un cartellino
da timbrare, c’è la giovane prostituta dell’est che s’innamora di un ingenuo
garzone di supermercato dal sorriso contagioso. C’è la vita di tutti i giorni,
il suo picchiarci sulla spalla, il suo chiederci di essere vissuta davvero.
Basta poco, magari anche solo il guardare bene chi si ha accanto e chi
dovrebbe, invece, esserci. Senza scene madri. «Del dramma non c’è per forza
bisogno» dice il maturo ginecologo in cerca di un senso da dare a un’esistenza
strascinata (Bentivoglio, poche volte così misurato). È anche la piccola grande
lezione di “Settembre”, preciso nella regia, attento nella direzione
degli attori, capace di coinvolgere e di emozionare davvero, senza mai barare.
Rocco Moccagatta, Film TV
GIULIA LOUISE
STEIGERWALT
Filmografia:
Settembre (2021)
Martedì 21
novembre 2023:
I FIGLI DEGLI
ALTRI di Rebecca
Zlotowski, con Virginie Efira, Roschdy Zem, Chiara Mastroianni, Callie Ferreira
Commenti
Posta un commento