Stagione 2024/2025 | 10 dicembre 2024



FINALMENTE L'ALBA


Regia
: Saverio Costanzo
Sceneggiatura: Saverio Costanzo
Fotografia: Sayombhu Mukdeeprom
Musiche: Massimo Martellotta
Scenografia: Laura Pozzaglio
Interpreti: Lily James (Josephine Esperanto), Rebecca Antonaci (Mimosa), Joe Keery (Sean Lockwood), Rachel Sennott (Nan Roth), Alba Rohrwacher (Alida Valli), Willem Dafoe (Rufus Priori), Sofia Panizzi (Iris), Carmen Pommella (Elvira), Giovanni Moschella (Ugo), Enzo Casertano (Rinaldo), Michele Bravi (cantante en travesti), Eric Alexander (sergente americano), Hafþór Júlíus Björnsson (Thot), Paul Boche Giuseppe Brunetti (Angelo), Chiara Condrò, Gabriele Falsetta (Piero Piccioni), Silvia Fantoni (Adriana Bisaccia), Marco Gambino (regista americano), Antonino Macaluso (padre amico Brunatto), Anna Manuelli, Giulio Maroncelli (figlio amico Brunatto), Michele Melega (editore svedese), Mauro Mercatali (barista della festa), Fabiola Morabito (Anna Maria Caglio), Alexia Murray (Josephine Sarta), Cristina Odasso, Andrea Ottavi (Riccardo), Elena Stefanuto (interprete), Benjamin Stender (Stephen), Francesco Trani, Lorenzo Trani (guardie regina)
Produzione: Paolo Del Brocco, Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside con Rai Cinema
Distribuzione: 01 Distribution
Durata: 119'
Origine: Italia, 2023
Data uscita: 14 febbraio 2024


Roma, anni Cinquanta. Una ragazza va a Cinecittà per fare un'audizione come comparsa in un kolossal americano e viene spinta in una notte quasi infinita durante la quale scoprirà sé stessa.
Il cinema come magia, Cinecittà come sua terra di elezione negli anni Cinquanta. L’epoca d’oro degli studi romani, ieri come oggi capaci di ospitare grandi produzioni americane in trasferta, fanno da sfondo alla storia di formazione “tutto in una notte” in cui una ragazza della Roma popolare e una stella del cinema, star in città per un kolossal ambientato nell’antico Egitto, incroceranno i loro destini. Un gioco di sguardi le avvicina e le farà poi allontanare, quando arriverà finalmente l’alba. Entrambe, a modo loro, cambiate, per una storia di perdita dell’innocenza, quella del cinema stesso nella sua percezione da parte e dell’opinione pubblica e quella di Mimosa, ingenua giovane donna con la voglia di sognare. Un paese intero, ancora insicuro e con il miracolo economico di là da venire, si scopre meno sicuro. Saverio Costanzo, al ritorno al cinema dopo la pausa seriale come “L’amica geniale”, indirizza Mimosa sulle tracce della Dalia nera italiana, Wilma Montesi, ragazza uccisa barbaramente a pochi passi da un ritrovo salottiero della Roma di potere, economico e politico. Un femminicidio di una comparsa che ebbe un ampio risalto all’epoca e che rappresenta una sorta di monito quando la giovane si avvicina all’antro del mostro, alla tentazione notturna di brividi di novità e piacere in un mondo di privilegio a lei così lontano. Due eventi destinati a chiudere un’era e aprirne un’altra nel rapporto fra cronaca nera e società. Dalla California alla Roma che (ancora solo) aspirava alla Dolce vita anche fuori dai confini di Cinecittà. Non casualmente due luoghi d’elezione per il cinema, in cui il sogno e le luci dei riflettori possono in un attimo spegnersi e trasformarsi nell’abuso di quel candore che ancora accomunava l'auto percezione dell’Italia, o almeno quella imposta dai media. Quel candore che Mimosa perderà, quando il giorno lascerà spazio alla notte, alle commistioni fra gli attori spogliati dei loro abiti di scena, quindi (ri)diventate creature insicure e dalla grande fragilità, e i salottieri in cerca di uno spicchio di luce. È un viaggio nel tempo e nello spazio, quello che compie Mimosa dopo essere entrata nel campo d’attrazione della magnetica Josephine Esperanto (Lily James), che la vede come capriccio, come divagazione di una sera, in cerca di una fuga di normalità oltre l’eterno gioco di società che è costretta ad accettare. Comincia come un “Bellissima” dal verace umorismo romanesco, “Finalmente l’alba”, con la madre in cerca di un futuro all’altezza della bellezza della figlia maggiore - allora perché non un provino nel cinema? - e un marito per la piccola, più bruttina. Ma da copione sarà l’accompagnatrice a venire notata, la Mimosa interpretata con grande candore, ma anche presenza carismatica da Rebecca Antonaci, due occhi pieni di curiosità e pronti a mettersi in gioco. A quel punto la capacità seduttiva del cinema è messo in atto con delle splendide sequenze girate nel set egiziano del kolossal a Cinecittà. Una giornata inattesa e da sogno, solo l’antipasto per un giro in macchina con la star e il suo co-protagonista Sean Lockwood (Joe Keery), pieno di insicurezze ma in realtà ben più talentoso della diva. A fare da autista e cicerone un produttore e uomo d’affari dai modi gentili interpretato da un Willem Dafoe nei panni (autobiografici) dell’americano a Roma. Un passaggio verso casa, poi diventata una cena, una festa e un viaggio nei gironi danteschi delle notti romane, proprio quelle che avevano inghiottito Wilma Montesi. Più che cinema nel cinema, un film che contiene un cinegiornale di cronaca nera al suo interno. Mimosa osserva, spaesata quando parlano in inglese, lingua che non conosce, mentre dovrebbe tornare a casa. Un circo di bestie ferite in cerca di visibilità, in cui l’autenticità della giovane risalta come il rosso pieno del vestito che la diva le regala. Non chiede niente e non giudica, ma quella notte imparerà a conoscersi un po’ di più, a sostenere lo sguardo degli altri e, soprattutto, quello di sé stessa.
Mauro Donzelli, Coming Soon

Roma, anni Cinquanta. La diciottenne Mimosa si reca a Cinecittà con la sorella per partecipare ai provini delle comparse di un kolossal americano girato all'epoca della Hollywood sul Tevere, e a sorpresa viene scelta per un ruolo minore. La star del film, Josephine Esperanto, prende a cuore l'innocenza della ragazza e la sua estraneità a quel mondo di finzione, e trascina Mimosa con sé in una notte brava attraverso i luoghi della "dolce vita" romana, fra attori hollywoodiani e faccendieri che ronzano attorno al microcosmo del cinema. La ragazza viene catapultata suo malgrado, ma non senza momenti di euforia, in un universo privo di regole (e di scrupoli) animato da narcisismi e rivalità, ma anche da una fame di vita che vede nella nuova arrivata una fonte di linfa vitale. Arriverà l'alba a concludere questa rocambolesca avventura notturna? Segue poi l'omaggio con citazioni di “Bellissima” e la (magistrale) interpretazione di Carmen Pommella (reduce da “L'amica geniale”, oltre che da una lunga carriera teatrale) nei panni della madre di Mimosa, e poi una ricostruzione "kolossale" (ma con inquadrature alla Sergio Leone) di un "peplum" d'epoca egizia. Poi però la storia derapa verso un percorso vertiginoso che è un evidente omaggio proprio a “La dolce vita” felliniana, con il suo procedere dalle tinte e le proporzioni alterate dell'incubo (e che quindi ricorda anche il “Fuori orario” di Scorsese). Mimosa si ritrova intrappolata in un labirinto a tratti seducente e a tratti respingente, in un tira e molla che la getta in perenne squilibrio: il che fa il paio con la disomogeneità con cui Costanzo dirige la sua storia, spesso uscendo fuori fuoco, forse anche oltre le sue intenzioni. Il senso della storia e il suo percorso narrativo sono chiari, ma è come se il film che approda sullo schermo ne fosse la versione sfalsata, con un effetto di sdoppiamento che è sì conforme alla trama, ma è meno gratificante come esito cinematografico. Le interpretazioni giocano bene sul contrasto fra la finzione ostentata: la caratterizzazione alla Rita Hayworth di Lily James nei panni di Josephine, l'italiano stentato di Willem Dafoe in quelli dell'onnipresente Rufo, la legnosità da "matinée idol" di Joe Keery (ex “Stranger Things”) si contrappongono alla sincerità luminosa di Rebecca Antonaci nei panni di Mimosa, cuore emozionale del film, portatrice di autenticità in un mondo di contraffazione.
Paola Casella, MyMovies.it


SAVERIO COSTANZO
Filmografia:  
Sala Rossa (2002), Private (2004), In memoria di me (2006), Auschwitz 2006 (2007), La solitudine dei numeri primi (2010), Hungry Hearts (2014), Finalmente l'alba (2023)


Martedì 17 dicembre 2024:
LE AVVENTURE DEL PICCOLO NICOLAS di Amandine Fredon, Benjamin Massoubre

 

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