HIT MAN. KILLER PER CASO



Titolo originale
: Hit Man
Regia: Richard Linklater
Sceneggiatura: Richard Linklater, Glen Powell
Fotografia: Shane Kelly
Musiche: Graham Reynolds
Montaggio: Sandra Adair
Scenografia: Bruce Curtis
Interpreti: Glen Powell (Gary Johnson), Adria Arjona (Madison Figueroa Masters), Austin Amelio (Jasper), Retta (Claudette), Sanjay Rao (Phil), Molly Bernard (Alicia), Evan Holtzman (Ray), Gralen Bryant Banks (sergente Hank), Mike Markoff (Craig), Bryant Carroll (Walt), Enrique Bush (ragazzo squallido), Bri Myles (ballerina di burlesque, Kate Adair (Rita), Martin Bats Bradford (Isaac), Morgana Shaw (Tammy), Ritchie Montgomery (Marcus), Richard Robichaux (Joe), Jo-Ann Robinson (signora mondana), Jonas Lerway (Monte), Kim Baptiste (avvocato difensore), Sara Osi Scott (caposquadra #1), Anthony Michael Frederick (caposquadra #2), Duffy Austin (marito di Tammy), Jordan Joseph (Sylvia), Garrison Allen (Bruce), Beth Bartley (Jill), Jordan Salloum (amico di Ray), John Raley (avvocato difensore), Tre Styles (avvocato dell’accusa), Donna Duplantier (giudice)
Produzione: Richard Linklater, Mike Blizzard, Jason Bateman, Michael Costigan, Glen Powell per AGC Studios/ Aggregate Films/Barnstorm Productions/Cinetic Media/Detour Filmproduction/Detour Pictures/Monarch Media/Netflix/ShivHans Pictures
Distribuzione: Bim Distribuzione
Durata: 113’
Origine: U.S.A., 2023
Data uscita: 27 giugno 2024


Gary Johnson è un professore di psicologia un po’ impacciato, che vive con i suoi gatti e collabora sotto copertura per il dipartimento di polizia di New Orleans. Quando gli viene chiesto di fingersi un killer per sventare possibili omicidi e incastrare i mandanti, si rivela incredibilmente abile, grazie anche ai camaleontici travestimenti di cui è capace. La sua doppia e solida identità viene messa in crisi dall’affascinante Madison, che gli commissiona l'uccisione del marito. Tra i due nasce una relazione che ribalterà ruoli e certezze in un travolgente e intenso mix di situazioni comiche, bollenti e pericolose...
Per quanto a volte discontinuo, Richard Linklater - il padre più illustre, insieme a Steven Soderbergh, del cinema indipendente americano post New Hollywood - veniva da uno dei suoi film migliori, il coming of age in rotoscope “Apollo 10 e mezzo”. Dev’essere in stato di grazia. Perché questo suo nuovo “Hit Man. Killer per caso”, scritto e prodotto insieme al protagonista Glen Powell, già diretto in “Tutti vogliono qualcosa” e altro capolavoro tanto per capirci, è straordinario e aggiunge nuove tonalità comiche e noir alla già complessa ed eterogenea filmografia del cineasta texano. Lo spunto del film nasce da una lettura fatta da Linklater una ventina di anni fa su una rivista che raccontava le gesta di Gary Johnson, professore di filosofia che nel tempo libero diventava agente in incognito assumendo false identità di killer professionista. Uno spunto di partenza che, con variazioni di sceneggiatura e il grande trasformismo di Powell, qui permette al regista di realizzare una sorta di black comedy piena di colpi di scena ed estremamente acuta sul concetto di performance e sull’ambiguo crinale delle pulsioni umane.
Glen Powell è straordinario. All’inizio è un professore, un po’ trascurato e medio borghese, che circola con la Civic, indossa occhiali da vista e calzoncini corti jeans. Ma già nella prima scena fa una lezione ai suoi studenti su Nietzsche, interrogandosi su quanto sia necessario per l’essere umano uscire dalla propria comfort zone. Detto fatto. L’occasione si presenta quando il suo lavoro part-time alla polizia di New Orleans si trasforma un po’ casualmente in una vera e propria entrata in azione. Deve simulare di essere un killer in un incontro con un “cliente”. E la cosa funziona. Gary diventa Ron e si crea un personaggio inventando aneddoti macabri, profili psicologici arditi, camuffamenti. Diventa bravissimo a fare imboscate ai criminali. Ma quando un giorno a commissionargli l’omicidio è una donna affascinante e fragile, Gary/Ron decide di non farla arrestare. Anzi se ne innamora. E qui arrivano i casini.
Al formidabile duo Linklater-Powell andrebbe aggiunta anche la portoricana Adria Arjona, sensualissima e “pazza” nei panni di Madison. L’intesa tra i due è perfetta, attraversa tutte le sfumature possibili di una relazione a due (l’ironia, il sesso, l’idealizzazione, la bugia, l’omicidio) e raggiunge il culmine nella grandissima scena in cui Gary e Madison sono spiati dalla polizia e devono allestire un dialogo fasullo mentre le informazioni “vere” passano attraverso messaggi scritti sullo smartphone. “Hit Man. Killer per caso” procede spassoso, seguendo il ritmo e le variazioni di una partitura jazz. Ma in filigrana Linklater riflette sul concetto di identità, immaginazione, desiderio, mandando qua e là stilettate all’endemica violenza della società americana e al fallimento di ogni classificazione sociale e comportamentale. C’è dentro anche una riflessione sull’immaginario pop e cinematografico sulla figura del sicario. «I sicari non esistono, la gente ci crede perché li ha visti nella fiction» racconta il protagonista agli spettatori, dando il via a un continuo rimando di maschere e perversioni tutto consumato in una dimensione di finzione. Ecco. Se c’è un film straordinariamente lucido sulla reinvenzione della morale e sulle trasformazioni emotive, sentimentali e culturali degli esseri umani è questo.
Carlo Valeri, Sentieri Selvaggi

Gary Johnson è un tipo strano, un professore di psicologia un po’ impacciato che vive con i suoi gatti e che collabora sotto copertura con il dipartimento di polizia di New Orleans. Quando gli viene chiesto di fingersi un killer per sventare possibili omicidi e incastrare i mandanti, si rivela incredibilmente abile grazie ai suoi travestimenti, ma la sua doppia e solida identità viene messa in crisi dall’affascinante Madison, che gli commissiona l’uccisione del marito. Tra i due nasce una relazione che ribalterà ruoli e certezze in un travolgente e intenso mix di situazioni comiche, bollenti e pericolose.
Liberamente ispirato a un articolo di cronaca nera firmato da Skip Hollandsworth e letto nel 2001 sulla rivista “Texas Monthly”, il film di Linklater, icona del cinema indipendente e autoriale, mescola diversi generi - la commedia romantica ricca di equivoci, il noir, il thriller poliziesco, l’action, lo studio psicologico - esplorando il concetto di identità in tutte le sue peripezie, scavando nella relazione tra un individuo e il suo alter ego, tra vita vera e la sua messa in scena. Tra ironia e colpi di scena, dialoghi memorabili e una sceneggiatura che sembra seguire una partitura jazz mixando classico e contemporaneo, “Hit Man” diverte moltissimo, complice Glen Powell e il suo trasformismo, in perfetta sintonia con Adria Arjona, pescando nell’immaginario pop cinematografico che sulla figura del sicario, qui continuamente reinventata, ha costruito un vero e proprio genere cinematografico.
Alessandra De Luca, Ciak


RICHARD LINKLATER
Filmografia:
La vita è un sogno (1993), Prima dell'alba (1995), SubUrbia (1996), Newton Boys (1998), Tape (2001), Waking Life (2001), School of Rock (2003), Prima del tramonto (2004), Bad News Bears (2005), A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare (2006), Fast Food Nation (2006), Me and Orson Welles (2009), Bernie (2011), Before Midnight (2013), Boyhood (2013), Tutti vogliono qualcosa (2016), Last Flag Flying (2017), Che fine ha fatto Bernadette? (2019), Apollo 10 e mezzo (2020), Hit Man - Killer per caso (2023), Blue Moon (2025)

Martedì 8 aprile 2025:§
IL MISTERO CORRE SUL FIUME di Shujun Wei,con Yilong Zhu, Chloe Maayan, Tianlai Hou, Tong Linkai, Chunlei Kang, Jianyu Wang

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